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Un viaggio di solidarietà

 

 

 

 

Siamo scout da tanto o da poco tempo ma convintamente scout, con la intenzione di costruire e curare la nostra comunità ma anche di essere nelle città, nel posto dove viviamo concretamente custodi della natura ma, soprattutto, impegnati ad accogliere le persone che dalle altre parti del mondo arrivano da noi spesso poveri, disprezzati e sfruttati.

Lo scopo, la meta del nostro viaggio  non è solo raggiungere Stavanger in Norvegia per partecipare al Roverway ma soprattutto quello di portare l’attenzione sul dramma di tanti ragazzi, coetanei di coloro che saranno a festeggiare a questo grande incontro internazionale, che invece sono braccati, dalle polizie di frontiera, molestati, sfruttati in pericolo costante mentre viaggiano attraverso le nostre città e il nostro continente. Sono i migranti minori non accompagnati.

 

 

Abbiamo chiesto a Don Gino Rigoldi, un sacerdote che ha speso e sta spendendo la sua vita per accogliere, incontrare e aiutare chi sta ai margini, di scrivere una lettera che vogliamo portare a coloro che incontreremo nel corso del nostro viaggio.

 

 

In questo viaggio vogliamo essere la voce di questi nostri fratelli che non hanno voce, dare volto a loro che appaiono invisibili, portare l’attenzione di una opinione pubblica distratta che non possiamo continuare a tollerare senza perdere noi stessi la nostra dignità e la nostra umanità.

Una lettera a proposito dei nostri fratelli, minori, migranti, non accompagnati Don Gino Rigoldi

Noi siamo della famiglia di Gesù, una famiglia molto numerosa e colorata composta praticamente da tutte le bambine, i bambini, gli uomini e le donne che ci sono al mondo.
Ce n’è di ogni colore, dalla pelle bianca come quasi tutti noi, a quella nera. Alcuni sono proprio bianchi bianchi, altri un po’ marroncini e perfino gialli, ma sempre e comunque figli e figlie dello stesso Padre e parte della nostra famiglia.
Perfino le religioni sono diverse. Noi cristiani chiamiamo Gesù Dio, Figlio di Dio, i fratelli musulmani Dio lo chiamano Allah. Per loro Gesù è un grande profeta ma non Dio, anche loro hanno un profeta che si chiama Maometto. In Oriente poi le religioni sono molte, venerabili, anche loro danno un nome, talvolta molti nomi a Dio
Ma fa niente, siamo tutti della famiglia con un unico Padre, Dio.
Siamo Scout Agesci da tanto o da poco tempo ma convintamente scout, con la intenzione di costruire e curare la nostra comunità ma anche di essere nelle città, nel posto dove viviamo concretamente custodi della natura ma, soprattutto, impegnati ad accogliere le persone che dalle altre parti del mondo arrivano da noi spesso poveri, disprezzati e sfruttati.

… impegnati ad accogliere le persone che dalle altre parti del mondo arrivano da noi poveri, disprezzati, sfruttati…

La burocrazia li chiama “minori stranieri non accompagnati”.
Abbiamo incontrato tanti Mohamed, Ismail, Pedro o Marko, e centinaia di ragazzi alla ricerca di accoglienza, di un sorriso ma anche spesso e soprattutto di una casa per dormire e un poi di un lavoro.
In realtà esistono dei centri di accoglienza, ma sono pochi e insufficienti, e così centinaia di ragazzi sono costretti a vivere per strada senza casa, senza compagnia e amicizia.
Si riempiono così le case abbandonate ed anche il carcere perché quando si è senza casa e senza lavoro si finisce per commettere i piccoli reati della sopravvivenza.
Sono i nostri fratelli minori ai quali vogliamo sorridere ma anche offrire la ospitalità che ci è possibile, mentre domandiamo alla amministrazione pubblica di compiere il proprio dovere.
E’ un compito bello, faticoso ma bello e impegnativo umanamente, socialmente e religiosamente, perchè tutti quelli di noi che sono cristiani, ma anche chi non lo è, si ricordano che l’aiuto del povero, dei piccoli è un aiuto al Signore, come lui stesso ci ha detto.

Don Gino Rigoldi